La piazza in lieve salita, pavimentata con cubetti di porfido e conci, arredata da una fontana in granito, è il fulcro dell’insediamento su cui convergono la via di transito principale e quella che conduce al Santuario della Madonna del Castelletto.
Con la corona di edifici che circonda questo grande vuoto la piazza racchiude in sé gran parte delle epoche edificatorie del nucleo, che vanno dal medioevo all’età moderna.
La presenza di edifici con porticati e colonnati lascia intendere che alla vita rurale della comunità si sovrapponeva una cultura d’importazione desunta dalla pratica migratoria. Come consueto è sulla piazza comunale che si affacciano gli edifici più rappresentativi. Tra questi si possono ricordare sul lato nord-est la signorile casa Polatta (ora Canavesi) con il suo seicentesco porticato ornato di stucchi e a sud il caseggiato commissionato verso la metà del XIX secolo dall’imprenditore Vincenzo Borsa a Luigi Fontana, l’architetto che progettò anche la chiesa parrocchiale e la filanda. Questo edificio ottocentesco fu in seguito alienato al conte Giuseppe Sizzo de Noris, un nobile trentino riparato a Melano per le sue simpatie filoitaliane, per poi passare a Gustav Salomon Gessner, ricco commerciante lombardo di origine svizzera che aveva acquisito anche la filanda Fogliardi.